I Poltergeist Mito e Leggenda

I Poltergeist Mito e Leggenda

Un viaggio nell’intrigante mondo dei Poltergeist.

i poltergeist mito e leggenda

I Poltergeist Mito e Leggenda, come potete capire in questo nuovo articolo di Sapienza Occulta parleremo dell’intrigante argomento dei Poltergeist.

Ma iniziamo subito questo nostro viaggio nel mondo dei poltergeist !

Il poltergeist o “spirito burlone” è uno degli aspetti più intriganti dell’intero panorama del mondo paranormale. Le persone che non credono agli spiriti sono molte, ma coloro che scientemente rinnegano la possibilità che il poltergeist sia un fenomeno concreto sono pochissime.

Anche se, ovviamente, la loro teoria preferita consiste nell’immaginare che il poltergeist altro non sia che una delle tante potenzialità ancora inspiegate della nostra mente.

Capitolo 1 Generalità

Se il poltergeist è un fantasma o uno spirito, cosÌ come la sua stessa definizione implica, la sua principale caratteristica è quella dell’ inganno. 

In un caso di poltergeist si vedono gli oggetti volare nell’aria, le porte si spalancano e si chiudono da sole, pozze d’acqua compaiono come d’incanto materializzate dal nulla.

Capitolo 2 Casi Storici.

Uno dei casi storici più clamorosi è quello citato nell’ opera Annales fuldenses che ci riporta all’858 d.C. Teatro dei fatti una fattoria nei pressi di Bingen, sul fiume Reno.

La cronaca parla di uno “spirito demoniaco” che scaglia pietre e fa tremare le pareti come se ci fossero uomini che le percuotono con dei martelli.

Le pietre che volano sono una delle manifestazioni tipiche del poltergeist. Ma il fenomeno contemplava anche fuochi improvvisi – che, stranamente, non provocano quasi mai danni seri – e nella fattispecie del caso in questione avevano incendiato i covoni appena raccolti.

A volte – sebbene molto più raramente – si avvertivano anche delle voci, che accusavano l’uomo dei suoi peccati, come l’adulterio e la fornicazione. 

Alcuni sacerdoti, inviati dal vescovo di Magonza, avevano eseguito un inutile esorcismo.

Era ormai ampiamente dimostrato che per far cessare questo genere di eventi l’esorcismo è pratica che non serve.

Fu solo a cominciare dal 1882, con la nascita della Società per la ricerca psichica, che i fenomeni di poltergeist incominciarono a essere studiati con serietà e continuità.

Sin da subito ci si accorse che tutte le volte in cui il poltergeist compariva, nella casa era presente un adolescente, che avrebbe potuto essere la “causa” scatenante.

Capitolo 3 Il Caso Inglese.

In Inghilterra uno dei casi più noti è anche uno dei primi a essere stato perfettamente documentato: il fantasma del tamburino di Tedworth.

I fatti avvennero nella casa di un magistrato di nome John Mompesson, nel marzo del 1661. Tutta la casa era disturbata ogni notte dal rumore assordante di un tamburo.

Il magistrato aveva fatto arrestare per schiamazzi notturni un vagabondo, certo William Drury, che andava in giro per le strade suonando un tamburo. Mompesson aveva ordinato la confisca del tamburo, malgrado l’opposizione di Drury.

L’uomo era finito in galera lo stesso per documenti contraffatti, ma era riuscito a scappare, senza poter però recuperare il suo tamburo. Da quel momento in avanti era iniziato il disturbo nella casa del giudice. Oltre a questo, lo “spirito” sbatteva le porte, abbaiava come un cane, squittiva e raspava come un topo, miagolava insistentemente come un gatto.

Altre volte gridava a voce alta: «La strega! La strega!»; altre ancora svuotava la cenere e i pitali nei letti dei bambini. Sovente si vedevano oggetti volare nelle stanze senza cause apparenti.

Nel 1663 Drury era stato “pizzicato” per aver rubato un maiale ed era tornato in carcere. Qui, parlando con un conoscente che era andato a fargli visita, si era lasciato scappare che quanto di strano stava accadendo nella casa del giudice era causa sua e che tutto sarebbe continuato fino a quando il giudice non avesse consentito di dissequestrare il suo tamburo. E così il misterioso fenomeno era cessato.

Capitolo 4 Il Caso del reverendo Samuel Wesley.

Il “vecchio Jeffrey”, come i componenti della famiglia avevano incominciato a chiamare lo spirito, aveva iniziato le sue
performances la mattina dello dicembre 1716 con forti grugniti e – qualche notte dopo – con violenti colpi alla porta.

Lo spirito produceva anche rumore di passi che camminavano nel corridoio e nelle stanze vuote. Il “fuoco” del poltergeist venne sin da subito individuato nella diciannovenne Hetty Wesley, solitamente sveglia quando i fenomeni incominciavano. Come al solito, dopo qualche tempo, tutto si era placato.

Celeberrimo caso del fantasma di “Cock Lane”.

Questa volta il “fuoco” della situazione era la decenne Elizabeth Parsons, la figlia di un impiegato di nome Richard Parsons. La famiglia Parsons aveva in casa due inquilini: un ristoratore in pensione, certo William Kent, e la sua compagna Fanny Lynes, la cui sorella Elizabeth era stata la moglie del signor Kent.

Una notte in cui Kent era assente, la signora Fanny aveva chiesto alla bimba decenne di tenerle compagnia e dormire con lei. Ma avevano passato tutta la notte sveglie per i colpi e i rumori che si erano scatenati nella stanza, provenienti dal rivestimento in legno delle pareti.

Poi Fanny Lynes era morta di vaiolo e Kent se n’era andato. Ma i rumori erano proseguiti fino a che un sacerdote di nome Moore era intervenuto per mettersi in contatto con lo “spirito” usando un codice per cui un colpo era da intendersi come “si” e due come un “no”.

L’entità si era rivelata come quella della Lynes, che aveva accusato l’ex compagno di averla assassinata poco alla volta somministrandole dell’ arsenico.

Per sua sfortuna, Parsons non sapeva che il poltergeist ama fare scherzi e burlarsi della gente. Venuto a sapere della presunta colpevolezza del signor Kent non se ne era sorpreso, tenuto anche conto che quell’uomo gli erasempre stato cordialmente antipatico.

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Senza badare al fatto che i colpi erano iniziati prima ancora della morte della donna, Parsons non aveva avuto esitazione
a denunciare Kent.

Per difendersi a Kent era stato sufficiente tornare alla casa di Cock Lane e mettersi in contatto con lo spirito.

Quando questi gli aveva lanciato l’accusa di essere un assassino, Kent, senza scomporsi, lo aveva attaccato gridandogli: «Non è vero, perché tu sei uno spirito menzognero, tu sei uno spirito bugiardo!».

In breve, il “fantasma” era diventato famoso. Quando però un comitato di investigazione – fra cui anche il dottor Johnson – aveva indagato, aveva preferito starsene ben zitto, convincendo Johnson che si trattava di una frode.

E allora Kent aveva deciso di passare al contrattacco e di sporgere querela. TI soggetto perseguito era per ovvi motivi il signor Parsons, il padre della piccola Elizabeth.

Si decise di procedere a una nuova seduta, chiarendo alla bimba che se anche quella volta lo spirito fosse stato zitto, papà e mamma se la sarebbero vista brutta e sarebbero finiti in galera.

Ovviamente, in quella comunicazione qualcosa era venuto fuori. Ma i domestici, spiando segretamente, avevano avuto modo di vedere che i colpi usati per comunicare erano provocati da Elizabeth con l’uso di una piccola bacchetta di legno. Tutto era
stato denunciato come frode.

AI processo, Parsons era stato condannato a due anni e alla esposizione per tre volte alla berlina. La moglie a un anno e una
donna che in alcune occasioni aveva comunicato con lo spirito si era presa sei mesi.

In aggiunta, ai Parsons era anche stata comminata una multa di 588 sterline, una cifra niente affatto indifferente per i tempi. Quando però Parsons era stato esposto alla berlina, la gente gli aveva mostrato simpatia e solidarietà, tanto da sottoscrivere una colletta per aiutarlo: un gesto veramente inusuale, in un’epoca impietosa in cui il popolino si divertiva un mondo a maltrattare chi era alla gogna arrivando a volte anche ad uccidere.

Sfortunatamente, dopo il processo, non disponiamo più di notizie sui vari protagonisti della storia; ma una cosa è certa: la famiglia Parsons subì una profonda ingiustizia.

Molti testimoni che avevano assistito alle sedute di comunicazione,
asserirono infatti che sarebbe stato letteralmente impossibile per la piccola Elizabeth falsificare i colpi nelle pareti.

Un Caso Americano.

Uno dei casi americani di poltergeistpiù famoso è quello verificatosi in una fattoria del Tennessee di proprietà di un certo John BelI.

Anche quello che diventò il caso della “strega di Bell” è decisamente inusuale, poiché – caso praticamente
unico nella storia del fenomeno – le cose cessarono con la morte della vittima. II signor Bell aveva nove figli. Betsy, una bimba di dodici anni, era il “fuoco” scatenante.

I disturbi erano incominciati nel 1817 con alcuni grattamenti nelle pareti e colpi occasionali. Poi mani invisibili strappavano
le coperte dai letti e si sentivano rantoli e strani versi che si sarebbero detti provenire dalla gola di un uomo.

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Nell’aria volavano pietre e i mobili si spostavano da soli. Sovente lo “spirito” schiaffeggiava Betsy, le cui guance arrossivano
dopo i colpi; a volte si sentiva strappare i capelli.

Dopo circa un anno di infestazione, il poltergeist aveva sviluppato una voce, uno strano rantolio asmatico.

Le osservazioni erano sempre poco simpatiche, come, per esempio: «Non sopporto la puzza di un negro». Quando il fenomeno si
placava, la piccola Betsy cadeva esausta: ulteriore prova che era proprio lei il centro del fenomeno.

John BelI aveva cominciato a subire violenti assalti, la mascella gli si irrigidiva e la lingua si gonfiava. Intanto il poltergeist aveva sviluppato una voce normale, che diceva di appartenere a un’indiana Old Kate Batts.

Disse che da qual momento avrebbe perseguitato Bell fino alla morte, come in realtà accadde. Le scarpe dell’uomo volavano nell’aria e lo andavano a colpire al volto e lo spavento gli procurava violente convulsioni.

Tutto era andato avanti fino a un giorno del 1820 quando il poveretto era stato trovato in preda a un profondo stupore. La “strega” rivelò di aver somministrato al “vecchio Jack” una dose di medicinale che gli sarebbe stata letale.

Quando Bell morì per davvero lo spirito aveva manifestato la sua grande soddisfazione provocando strepiti e frastuoni.
Circa un anno dopo, mentre la famiglia di Bell era a tavola, nella canna del camino si era infilato uno strano oggetto, simile a una palla di cannone, che era finito nella brace con un forte colpo.

Nello stesso momento si era sentita la voce della strega che aveva gridato: «Eccomi, sono tornata e non me ne andrò
che fra sette anni», ma per fortuna la profezia non si era avverata. Un “esperto” di poltergeist, Nandor Fodor, spiega la triste sorte del signor Bell ipotizzando un atto incestuoso da parte della figlia Betsy.

Per Fodor il poltergeist è come un “frammento della personalità” del soggetto che per qualche motivo non ancora conosciuto si distacca e agisce in piena autonomia. Ovviamente, non esistono prove che questa spiegazione sia valida.

Il Caso Americano del reverendo Eliakim Phelps 1850.

Il fenomeno iniziò con lo spostamento di mobili e con l’apparizione di simulacri estremamente vivaci che si concretizzavano
in un attimo fra gli abiti stipati negli armadi e nei bauli.

Poi il poltergeist era entrato nella fase del lancio delle pietre (molti fenomeni di questo genere sembrano rispettare una serie di fasi pressoché obbligatorie), con la conseguente rottura di sessantuno pannelli di vetro.

La carta prendeva fuoco da sola e ogni genere di oggetto si frantumava da solo scagliato a terra o contro le pareti da mani invisibili. Il dodicenne Harry veniva sovente spintonato e sollevato in aria e una volta persino appeso al ramo di un albero.

Anna,la sorella sedicenne, veniva regolarmente pizzicata e presa a schiaffi.
Quando padre e figli lasciavano la casa per trascorrere l’inverno in Pennsylvania i fenomeni cessavano.

Il Libro degli Spiriti ovvero “La Bibbia degli Spiritisti.”

Nei primi anni Cinquanta dell’Ottocento, un insegnante francese di nome Léon-Denizard-Hyppolyte Rivail iniziò a interessarsi ai contatti medianici.

Un giorno, mentre le due figlie di un amico si stavano esercitando in trance nella scrittura automatica, Rivail aveva provato a interrogare lo “spirito” ricevendone risposte illuminanti.

Gli esperimenti erano così continuati. Raccolte tutte queste testimonianze, Rivail aveva dato alle stampe una pubblicazione dal titolo Il libro degli spiriti edito sotto uno pseudonimo che sarebbe diventato presto famoso: Allan Kardec.

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In breve, il testo divenne la Bibbia degli spiritisti. Il movimento crebbe a dismisura, anche se con contrasti interni, dal momento che alcune personalità non condividevano le convinzioni sulla reincarnazione proposte dal fondatore.

Nel 1860 a Parigi, in Rue des Noyers, incominciarono a manifestarsi àlcuni tipici fenomeni di poltergeist, quali sbattimento di porte e movimenti di mobili.

Kardec non si era fatto pregare ed era intervenuto subito. Nel corso delle comunicazioni, lo “spirito”, che si diceva un uomo morto ormai da molto tempo, rivelò che tutta quella forza la traeva dalla “energia elettrica” vitale di una ragazza che stava a servizio nella casa.

La ragazza, ovviamente, era all’oscuro di tutto e non per nulla era la più spaventata fra coloro che dimoravano nella casa. Dichiarò che aveva partecipato alle sedute spiritiche solo per curiosità e divertimento.

Kardec si convinse che il poltergeist era una manifestazione evidente e violenta di “spiriti legati alla terra”, vale a dire, persone defunte che per varie ragioni erano incapaci di progredire oltre al piano della materialità.

Uno dei casi americani più noti del XIX secolo è quello ricordato nel libro The Great Amherst Mystery da Walter Hubbell un mago professionista recatosi nel 1869 presso la famiglia Teed ad Amherst, nella Nuova Scozia, per investigare su un caso di infestazione da poltergeist concentrata attorno alla figura di una ragazza diciottenne, certa Eshter Cox.

I disturbi erano iniziati già da un anno, quando il ragazzo di Eshter, Bob MacNeal, l’aveva costretta, sotto la minaccia di una pistola, ad andare con lui in un boschetto con l’evidente intenzione di violentarla. Scoperto, il ragazzo èra scappato e non si era mai più fatto vivo.

Dopo questo increscioso fatto, Eshter e la sorella lane avevano cominciato a sentire nelle pareti della loro camera da letto rumori simili al grattare di topi e una volta una scatola di cartone si era sollevata in aria da sola. Due sere dopo, il corpo di Eshter si era gonfiato di colpo come un pallone, per tornare alla normalità col semplice schiocco delle dita.

Le coperte venivano gettate per tutta la stanza. n cuscino della ragazza si gonfiava come una palla. Alla presenza di più testimoni compariva la scritta: «Eshter, ormai tu sei mia e ti ucciderò».

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La ragazza, terrorizzata, parlava di “scariche elettriche” che le percorrevano il corpo all’improvviso.

Quando il fenomeno toccava l’apice, si verificavano anche piccoli incendi, gli oggetti volavano per le stanze, i mobili si spostavano da soli ed Eshter era trasformata in una sorta di magnete umano capace di attirare, con suo grande pericolo, oggetti metallici di ogni genere, compresi attrezzi contundenti e coltelli.

Alla fine, Hubbell era riuscito a mettersi in contatto con lo “spirito”, il quale aveva palesato la sua autenticità “leggendo” medianicamente il numero di serie dell’ orologio che lui portava al polso e il numero di una banconota che il mago aveva in una tasca.

A seguito dell’ incendio di un granaio, Eshter era stata ritenuta colpevole e condannata a quattro mesi di prigione, trascorsi i quali, una volta fatto ritorno a casa, la fenomenologia infestatoria era completamente cessata.

Ognuno ora potrà come al solito crearsi il suo punto di vista/ opinione. Sperando che questo articolo lo abbiate trovato di vostro gradimento vi lascio con un pò di film basati su Poltergeist:

La trilogia di Poltergeist

Poltergeist Remake del 2018

Entity degli anni 80′ (A mio parere molto bello.

Alla prossima da Sapienza Occulta. SE volete consigliare un argomento, film ecc potete contattarci tramite l’apposita pagina andando qui 

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