Leggenda della Llorona

Leggenda della Llorona

Lacrime e Terrore.

Leggenda della Llorona leggenda che proviene dall’America Latina o meglio nasce in Messico, ma in ogni nazione dell’America Latina ha una sua tradizione. Stiamo parlando della Llorona. Infatti l’argomento ha interessato talmente tanto il regista della saga di The Conjouring che il terzo film sarà proprio su questo argomento . Noi vi racconteremo la leggenda vera quella che viene narrata in Messico, con uno sguardo anche su altre versioni della varie tradizioni popolari Latino Americane.

Questa leggenda ebbe inizio in un villaggio. Nel villaggio viveva una donna di straordinaria bellezza di nome Maria. Maria era nata in una famiglia povera. Un giorno nel villaggio di Maria si ritrovò a passare un uomo molto facoltoso. L’uomo facoltoso appena vide Maria se ne innamorò. La volle sposare e come era ovvio l famiglia di Maria acconsentìrono. Ma purtroppo il padre della donna non era contento di quella unione. Così il marito di Maria fece costruire nel paese una casa tutta per loro e ci andarono a vivere anche se (come abbiamo detto pocanzi) il padre della ragazza non era contento di questa unione).

Maria e l’uomo facoltoso ebbero due figli, esattamente due gemelli, un maschio ed una femmina. Maria cresceva i due gemelli, mentre il marito per lavoro era sempre in viaggio, fuori di casa. Maria che era abituata ad avere molta attenzioni si accorse che quando il marito era con loro , dedicava tutte le sue attenzioni ai due gemelli. Maria vedendo ciò, presto capì che il marito non era più innamorato di lei . Un giorno il marito uscì di casa e non ne fece più ritorno. Molto tempo dopo, Maria era con i suoi figli, sulla strada che costeggiava il fiume, vide passare una carrozza, la carrozza si fermò e dentro c’era il marito con una giovane donna. Il marito ignorò totalmente Maria parlando solo con i suoi figli. In questo momento la rabbia, che fino a quel giorno Maria contenne esplose e in un momento di follia prese i suoi figli e li gettò nel fiume.

Maria dopo quel gesto scellerto si pentì immediatamente e si gettò anche’ essa nel fiume per tentare di salvare i suoi figli ma purtroppo era troppo tardi i due bambini morirono annegati. Presa dalla disperazione Maria si suicidò nello stesso fiume dove trovarono la morte i suoi figli. La mattina seguente il corpo di Maria venne ritrovato sulle rive del fiume. Fu celebrato il funerale della donna. Maria fu sepolta con un lungo abito bianco. La notte stessa del funerale alcune persone cominciarono a sentire delle voci, delle urla che dicevano “Dove sono i miei figli?” , “Dove sono i miei figli”. Le urla si udirono per tutte la notte e per molti giorni a seguire. Molte persone del villaggio affermarono che di notte andando al fiume videro Maria camminare sulla riva del fiume, nel tentativo di ritrovare i suoi amati figli. La gente del villaggio racconta che Maria non potrà andare nell’aldilà fin quando non troverà i suoi figli. Infatti la leggenda continua così…

“ Quando Maria si ritrovò alle porte del cielo le fu chiesto dove fossero i suoi figli, per questo motivo le fu impedito di entrare in paradiso fino a quando non avrebbe trovato i sui figli per espiare la sua terribile colpa”. Nel folklore quindi viene raccontato che la Llorona vaga sulla terra piangendo, chiunque senta il suo pianto fa bene a fuggire perchè lo spirito della Llorona è portatore di disgrazia e morte. Ma cosa ancora più terribile è che se vede un bambino, lo rapisce, se ne impossessa pensando che sia suo e lo annega nel fiume come ha fatto con i suoi stessi figli.

Leggenda della Llorona nel folklore Latino Americano

Leggenda della LloronaArgentina : In questo paese si dice che la Llorona era una donna che uccideva i suoi figli gettandoli in un fiume, quindi si uccideva a sua volta per scontare la colpa. Viene descritta come una donna alta e snella vestita di bianco, della quale non si riesce a vedere il volto e, talvolta, neanche i piedi, tanto che sembra fluttuare nell’aria. Appare nelle strade emettendo grida scioccanti che fanno impazzire anche i cani. In alcuni racconti ha la funzione dello spirito vendicatore quando monta i cavalli dei nottambuli e li uccide con un gelido abbraccio mortale. È considerata uno spirito di cattivi presagi. Può causare malattie alle persone, peggiorare la condizione di quelli che sono già malati o portare sfortuna alle loro famiglie. In altre storie si presenta come una donna innocua che ha bisogno di conforto e di aiuto, ingenerando pietà nelle vittime, ma quando ottiene aiuto, ruba loro tutto. Nella città di Marcos Juárez, provincia di Córdoba, spesso si sentivano pianti che si diceva provenissero dalla Llorona. Tuttavia, erano provenienti da alcuni burloni, che utilizzando registratori e altri strumenti tecnologici, spaventavano i residenti della città. Questo fatto non avvenne solo a Marcos Juárez, ma anche in città circostanti come Leones.

Leggenda della Llorona in

Cile : Le diverse leggende cilene circa la Llorona, vanno da alcune versioni molto simili a quelle messicane ad altre molto specifiche del folklore cileno. I cileni definiscono lo spettro come lo spirito di una donna alla ricerca di suo figlio, e lo caratterizzano come uno spettro con un rapporto speciale con la morte. In ogni caso, si tratta di una donna che era gelosa dei suoi due figli, perché il marito condivideva più tempo con loro. La donna si risentì profondamente, tanto da gettare i suoi due figli in un fiume. Quando il marito tornò a casa e chiese dei bambini, lei gli nascose la verità, ma lui si rese conto che nel fiume c’erano due bambini annegati. L’uomo, vittima del dolore, uccise la moglie, il cui spirito vaga in cerca dei loro figli.

La Pucullén : Nella versione distintiva della tradizione cilena, la Llorona si chiama Pucullén (da Cullen (lacrima) e il prefisso pu (plurale). Si dice che pianga eternamente perché le hanno preso il figlio dalle braccia in giovane età. Si tratta di una presenza spettrale vestita di bianco, che può essere vista soltanto dalle persone che sono vicine alla morte, alcune persone con abilità speciali (come Machi e Calcu) e gli animali che hanno sensi più acuti, compresi i cani, che abbaiano lamentandosi quando percepiscono la sua presenza. La Pucullén è una guida per i morti, ai quali indica – con i suoi passi e il pianto – il cammino che devono compiere per andare dal loro luogo terreno verso l’aldilà. Inoltre impedisce che lo spirito dei morti decida di ritornare dai parenti, arrabbiati per le loro poche lacrime e manifestazioni di dolore. Alcuni dicono che se si strofinano gli occhi con le lacrime di un cane, la si può vedere; ma se il cuore di chi guarda non è forte, l’immagine sarà terribile. Con le sue abbondanti lacrime, formando una piscina cristallina, la Pucullén segna il punto esatto del cimitero dove scavare la fossa per deporre il cadavere. Si dice che se questo accade, deve essere utilizzata tutta la terra necessaria per coprire il cadavere completamente, altrimenti entro un anno morirà un parente del defunto.

La Llorona del ponte di San Carlos : Secondo un’altra versione, l’incidente sarebbe accaduto sul ponte Lingue, a Litueche. Era un giorno di pioggia torrenziale e sotto il ponte scorreva una forte corrente, molto pericolosa. Un uomo che guardava quello che stava accadendo, vide una donna con un bambino in braccio. Lei, molto angosciata dalla pioggia, si appoggiò sul ponte, urlò e le sue grida si mescolarono con quelle del bambino. Poi il bambino scomparve nelle acque e la donna si gettò nel fiume, dove annegò senza trovare il suo bambino. Da allora, ogni volta che piove si sente urlare una donna inconsolabile. Solo quando troverà il suo bambino cesserà di piangere.

Colombia : Accanto alla Patasola e alla Tunda, la Llorona è anche una leggenda della Colombia. Secondo la versione della leggenda nella tradizione colombiana, la Llorona è il fantasma di una donna che cammina tra le valli e le montagne, vicino ai fiumi e ai laghi, vestita con una tunica nera che la copre tutta. Ha i capelli ricci lunghi, neri e, alcuni dicono di colore argento, marrone e oro, e nei suoi capelli si posano grilli, lucciole e farfalle. Il suo volto è un teschio spaventoso, e negli occhi ha due sfere luminose, e con le sue grandi mani, nodose e insanguinate, culla un bambino morto. In genere, La llorona versa lacrime di sangue sulla creatura, che conserva un’espressione angelica e con gli occhi sembra accusare la madre perché ha preso la sua vita. Dice la leggenda che la gente può sentirla piangere sulle pianure quando non c’è rumore. Dicono anche che spaventa le ragazze che hanno commesso atti di cui i loro genitori non sarebbero orgogliosi.

Leggenda della Llorona continua in:

Costa Rica : La Llorona è, secondo lo scrittore costarricense Carlos Luis Saenz, uno dei quattro personaggi principali delle leggende del Costa Rica, assieme al Cadejos, alla Cegua e a La Carreta sin bueyes (il carretto senza buoi). Prima della conquista del Costa Rica, tra gli indigeni di Talamanca esistevano storie di donne piangenti, spiriti che vagavano per le foreste, come Sakabiali e Wíkela. La tradizione racconta che si trattava di una bellissima ragazza india, figlia di un re della etnia Huetar. Al momento della conquista spagnola, lei si innamorò di uno spagnolo ricambiata; Lo spagnolo chiese la mano al padre della ragazza, ma questi l’aveva già promessa a un altro re indigeno, e quindi il loro amore era impossibile. Per questo, si vedevano segretamente sulla cima di una cascata, in modo che il padre non se ne accorgesse. Lei rimase incinta e diede alla luce un figlio, che nascose per timore dell’ira di suo padre, il quale, tuttavia, si rese conto della vicenda, così sfidò lo spagnolo a duello per aver disonorato sua figlia. Cercando di conciliare il padre e il suo amato, la donna intervenne, ma il padre le rivelò che aveva preso coscienza dell’esistenza del bambino, lo afferrò e lo gettò dalla cima della cascata. Poi, la maledisse condannandola a vagare per sempre lungo le rive dei fiumi alla ricerca di suo figlio perduto, perseguitata da spiriti maligni e a piangere la sua sventura. Disperata, la donna fuggì attraverso i boschi urlando, mentre il Re indigeno e lo spagnolo si lanciarono in una battaglia a morte che uccise entrambi. Da allora, i viaggiatori che camminano attraverso i boschi nelle notti tranquille raccontano che sulle rive dei fiumi, si ascoltano lamenti, strazianti e terribili che gelano il sangue: è la Llorona in cerca di suo figlio a compimento della maledizione del padre. Un’altra versione racconta di una giovane contadina che lasciò il suo paese e si recò in città. Lì, incominciò a imitare i modi stravaganti dell’aristocrazia Josefina (relativo alla capitale San José), e presto rimase incinta. Vicino alla nascita del bambino (o bambina, secondo alcune versioni) abortì e lo gettò in un fiume, oppure si trattò di un parto prematuro con lo stesso risultato. Pentita, pagò il dolore della morte del figlio vagando su tutto il fiume alla ricerca del bambino abbandonato, che mai troverà. Si dice che lei non sapesse che era morto. Vagando e piangendo cammina lungo fiumi, laghi, stagni o pozze, qualsiasi luogo in cui ci sia l’acqua, inseguendo l’anima di suo figlio, ma quando va in suo soccorso nelle acque, questi scompare. Un’altra versione parla di una donna india di grande bellezza,
chiamata Tulirá, figlia di un capo Huetar di nome Quezaro re di Pacacua. Con l’arrivo di Juan Vásquez de Coronado, la figlia, essendo promessa al capo Garabito, il più poderoso Re Huetar, si innamorò di un soldato spagnolo di quel governatore, a cui si unirà di nascosto da suo padre, ma lui, rendendosi conto, li sorprese entrambi. Incominciò un combattimento a morte con lo spagnolo quando si rese conto che sua figlia aveva avuto un bambino. Lei, disperata, gettò il bambino in un fiume, fatto che la fece impazzire e, dopo essere stata maledetta da suo padre, lei vagò per i fiumi come lo spirito in pena della Llorona. Ci sono altre versioni della leggenda, ma tutti sono d’accordo con il motivo del grido della Llorona. Alcuni dicono che è stata violentata, altri non la ubicano in città, ma in campagna, ma lo sfondo è sempre lo stesso: è l’anima perduta di una donna che piange, vagando lungo le rive dei fiumi, cercando il figlio che ha perso.

Leggenda della Llorona

Perù: Anche in Perù si parla molto di questa storia, localizzandola per lo più nei campi. I guardiani o chi abita lì, dicono che sentono urli di una donna che piange per i suoi figli. Quando i guardiani o i vicini di casa vanno al luogo dove ci sono i rumori e gemiti non trovano nessuno. E poi sentono come una voce proveniente dall’oltretomba che dice: avete visto i miei figli?

Ecuador: In Ecuador è una leggenda ben nota, assieme a quella della dama coperta. La Llorona era una donna il cui marito la abbandonò con il suo bambino. Lei impazzì e annegò il bambino nel fiume, ma poi si pentì e si gettò in acqua per trovarlo. Quando lo trovò, era morto e senza un dito, il mignolo. Lei si suicidò e da allora la sua anima vaga, tagliando il mignolo delle persone. Tuttavia, vi è anche la versione più nota, nella quale affoga il suo bambino e piange cercandolo. Queste storie sono raccontate dai contadini. Si dice anche che se si mostra quando una donna partorisce in casa e tenta di prendere il bambino, affinché non succeda si mettono dolci per farla mangiare. In questo modo lascerà il bimbo.

El Salvador: A El Salvador, insieme alla Siguanaba e alla Descarnada, la Llorona è il personaggio più conosciuto. Gli anziani raccontano spesso la loro storia. Si dice che vaga per le strade delle città rurali piangendo per i suoi figli e che, entrando nella chiesa locale, scompare. La Llorona è un personaggio che quando entra in una via principale di una città lancia il suo primo grido e comincia a piangere. Si dice che cerchi la strada che conduce al cimitero della comunità, e le persone che la ascoltano hanno una sensazione di freddo nel loro corpo.

Anche in Europa più precisamente in Spagna c’è la leggenda della Llorona vediamola insieme:

Spagna: La llorona di Barceloneta. La leggenda differisce da quella ispano-americana perché racconta di una donna giovane e bella, che conosce un uomo ricco e rispettoso. Col passare del tempo si sposano in un matrimonio pieno di amore e hanno un figlio con grande entusiasmo. Passano gli anni e la buona donna è stata abbandonata dal marito. Rimane sola con i suoi figli e una grande responsabilità che la porta alla depressione. Una notte invita i suoi figli a fare una passeggiata lungo la spiaggia. Lì li getta in acqua mentre li guarda lentamente annegare. La sua azione macabra l’ha portata a fuggire dal luogo. Mentre correva lungo la strada buia e in stato di confusione è colpita da un veicolo. La sua morte è stata istantanea. A seguito di questo evento, i residenti della spiaggia del villaggio di Barceloneta, commentano la misteriosa apparizione di una signora che hanno soprannominato “La Llorona”. Questa donna appare nella notte producendo un suono strano, simile al pianto.

Guatemala: Nella sua versione guatemalteca, la Llorona è lo spettro di una donna (di origine spagnola) o di origine mista, ma in entrambi i casi con un elevato status socio-economico. La leggenda dice che la donna di nome Maria, mentre il marito era in viaggio, ebbe una relazione con un giovane che lavorava nella sua proprietà. Maria rimase incinta a causa di questo rapporto. Disperata, annegò il figlio (in altre versioni sono due o tre) in un fiume. Si dice che il bambino fu chiamato Juan de la Cruz. Per questo crimine la donna è stata condannata a ripetere fino alla fine dei tempi il suo grido: “Oh, figlio mio!” che diventa a volte “Ay! Dov’è mio figlio! Juan de la Cruz! “. Secondo la tradizione, la Llorona cammina per le strade deserte e frequenta luoghi dove c’è acqua, come stagni, fiumi, sorgenti o serbatoi. I suoi gridi spaventano anche i più coraggiosi e paralizzano. Molti dicono di averla vista e sentita. Si dice che, quando si ascolta vicino, è in realtà molto lontana, e viceversa. Si dice che non può uccidere una persona se questa utilizza la biancheria intima al rovescio.

Leggenda della LloronaHonduras: La Llorona o la Sucia (la piagnucolona o la sporca) sono personaggi leggendari molto conosciuti in Honduras. Si raccontano molte versioni della loro storia. Generalmente si vede sulle rive dei fiumi, a mezzanotte, vestita di bianco mentre grida: “Ay, i miei figli!” È una tradizione orale, molto popolare nell’area rurale, dove molte persone sono convinte della sua esistenza. Si dice che la Llorona abbia ucciso i suoi tre figli annegandoli nel fiume e per questo, toglie la vita a qualsiasi persona che sia vicina a un fiume, perché pensa che possa essere uno dei suoi figli.

Messico: È il paese in cui è più radicata questa leggenda. Secondo la tradizione messicana, la leggenda della Llorona nacque dove oggi è Città del Messico.

Esistono due versioni. La prima, la più conosciuta e diffusa in Messico, racconta che c’era una donna indigena – meticcia in alcune versioni – che aveva avuto un amore con un gentiluomo spagnolo. Come risultato di questa storia nacquero dei bambini, che la madre amava, se ne prendeva cura e proteggeva. Quando la donna chiese al gentiluomo d’avere una relazione formale, lui la schivò, forse per paura di cosa potesse pensare la gente. Dopo un po’ di tempo la donna lasciò l’uomo e lui si sposò con una donna spagnola dell’alta società. Quando la donna se ne rese conto, ferita e disperata, uccise i suoi figli annegandoli nel fiume o accoltellandoli, secondo altre versioni della leggenda. Dopo si suicidò perché non sopportava la sua colpa. Da quel giorno si ascolta il grido pieno di dolore della donna nel fiume dove si è tolta la vita. Quando venne costituito lo stato del Messico, venne dichiarato il coprifuoco alle undici di sera e nessuno poteva uscire di casa. A quanto si diceva si ascoltava un lamento vicino alla piazza della Patria, e se ci si affacciava alla finestra per vedere chi chiamava i suoi figli con tanta disperazione, si vedeva una donna magra, vestita tutta di bianco, che scompariva tra le strade. La seconda versione, che precede la prima, è poco conosciuta, sebbene sia una delle più vecchie di tutte le leggende della Llorona. Raccontano che prima dell’arrivo degli spagnoli in Messico, la gente che abitava la zona del lago di Texcoco, oltre a temere il dio del vento della notte (Yoalli Ehécatl) poteva sentire, durante la notte, i lamenti della donna che stava vagando per sempre, lamentando la morte dei suoi figli e la perdita della propria vita. La chiamavano Chocacihuatl – dal náhualtl choka (piangere) e cihualtl (donna). Era la prima di tutte le madri che morì nel dare alla luce. Lì galleggiavano nell’aria i teschi senza carne e separati dai corpi (Chocacíhuatl e suo figlio), inseguendo qualsiasi viaggiatore che fosse intrappolato dal buio della notte. Se qualche mortale vedeva queste cose, poteva essere sicuro che sarebbe stato sfortunato o morto. Questa entità era una delle più temute del mondo nahua prima dell’arrivo degli spagnoli. Fra Bernardino de Sahgún inserì la leggenda di Chocacíhuatl nella sua opera monumentale “Historia general de las cosas de nueva España” (1540-1585) e identificò questo personaggio come la dea Cihuacatl. Secondo il codice Aubin Cihuacatl fu una delle due divinità che accompagnarono i messicani durante il pellegrinaggio alla ricerca di Aztlán, e in accordo alla leggenda preispanica, poco prima dell’arrivo degli spagnoli emerse dai canali per avvertire il suo popolo della caduta di Messico-Tenochtitlán. Vagando tra i laghi e i templi di Anáhuac, vestita con un abito bianco e i capelli neri e lunghi, lamentava la sfortuna dei suoi figli con la frase <“Aaaaay, miei figli! Aaay, aaaay! Dove ve ne andate! Dove vi posso portare per scappare da questo fatale destino, i miei figli! State al punto di perdere!…> Dopo la conquista del Messico, durante l’epoca coloniale, gli abitanti del villaggio facevano riferimento all’apparizione di un fantasma di donna vestita di bianco vagante per le strade della città Messicana gridando tristemente, mentre passava per la Plaza Mayor (Piazza Maggiore – antica sede del distrutto tempio di Huitzilopochtli, il maggiore dio azteca e figlio di Cihuacóatl), dove guardava fino all’oriente, eseguiva fino al lago di Texcoco, dove scompariva tra le ombre.

Leggenda della Llorona continua in

Panamá: La leggenda della llorona è il racconto tradizionale più popolare di Panama. Il pianto si sente comunemente durante la notte e quasi sempre nelle comunità vicine ai fiumi e alle spiagge. In questo paese centroamericano la llorona si è fusa con altre due leggende o almeno le ha influenzate: la Tulivieja, molto popolare nelle province centrali, e la Tepesa, nativa delle regioni indigene e molto popolare nelle province di Santos, Veraguas e Chiriquí.

La Tulivieja: Il racconto risale all’epoca della conquista. Quando uno spagnolo si innamorò di una bella giovane indigena del villaggio Ngöbe-Buglé e lei rimase incinta. Per evitare che qualcuno della tribù si rendesse conto del suo errore, fuggì in montagna, e quando nacque suo figlio, lo annegò nel fiume. Dio vide l’omicidio, la maledisse e disse “ Quel peccato ti peserà per l’eternità, da ora in poi piangerai per pagare la tua colpa” (crimine). Così nacque la Tepesa, un essere spaventoso che, come la Tulivieja, vaga attraverso i fiumi e torrenti piangendo pentita del suo peccato.

Uruguay: In Uruguay, la leggenda della Llorona è molto popolare. Qui sono raccontate alcune delle sue versioni più conosciute.

La llorona del parco Rivera: Una sera d’autunno, molti anni fa, una giovane donna decise di andare a fare una passeggiata nel parco Rivera. Mentre soffiava un vento freddo e pungente che faceva gemere gli alberi, si inoltrò nel parco in completa solitudine. La ragazza, una madre celibe, sul punto di sposarsi, era andata a fare una passeggiata nel parco con il suo bambino. Il giorno seguente trovarono il suo corpo senza vita nel lago del parco, e senza alcuna traccia del bambino. La storia racconta che da quel momento in poi, durante le notti d’autunno nebbiose e tristi, si può vedere una giovane con vestito da sposa intorno al lago. Cammina da sola e piange inconsolabilmente, mentre chiama il bambino che ha perso molto tempo fa.

La llorona e i ladri: Molto tempo fa, nel parco Rivera, viveva una coppia in una casa vicino al sito (parco). Mercoledì 9, mentre la coppia era fuori, i ladri entrarono in casa. Il marito era venuto a casa prima di finire il suo orario di lavoro e li sorprese in flagrante; i criminali disperati lo uccisero con un coltello. Quando cercarono di nascondere il corpo, udirono dei rumori. Era la donna che veniva a casa, vestita di bianco. Si nascosero dietro la porta e osservarono la giovane terrorizzata che aveva scoperto il corpo del marito. Mentre lei piangeva inconsolabilmente, i ladri decisero di completare l’opera e uccisero anch’essa. Per nascondere le tracce, gettarono i due corpi nella laguna del parco. Da quel momento in poi, la gente del villaggio dice che il giorno 9 d’ogni mese si sentono grida e gemiti strani provenienti dalla laguna, il luogo in cui sono stati gettati i corpi degli sfortunati amanti.

La sciarpa della Llorona: Un uomo si recò in una pista da bowling e conobbe una bella donna. Passarono la serata insieme, e dopo lui decise di accompagnarla a casa. Poiché lei aveva freddo, lui le prestò la sua sciarpa. Il giorno dopo, quando lui si recò a recuperare la sua sciarpa, bussò alla porta di casa di lei, e venne fuori una vecchia signora che gli chiese cosa volesse. Lui le disse che era venuto a vedere la ragazza. La donna, in lacrime, gli disse che sua figlia era morta 20 anni fa, sulla riva di un fiume e il suo corpo era stato sepolto nel cimitero del Nord. Rapidamente lui andò lì e trovò la tomba della giovane, trovando la sua sciarpa arrotolata sulla croce. Chiese a tutte le persone se conoscevano la ragazza e tutti gli risposero che lei era la Llorona. Lui voleva sapere perché la chiamavano così e scoprì che la ragazza si era suicidata quando aveva visto suo marito morto nel fiume. Da quel momento in poi, si sente ogni giorno un forte pianto e lamento sulla sua tomba.

Leggenda della Llorona in…

Venezuela: Anche in Venezuela si conosce la leggenda della Llorona, che circola in forma scritta e in forma di corrido (canzone narrativa). La Sayona è un personaggio simile alla Llorona, ma lei appare solo agli uomini festaioli a cui piace andare e passare da una festa all’altra. La leggenda narra che la Llorona è l’anima perduta d’una giovane donna che ebbe una relazione con un soldato. Da quella storia nacque una bambina. Il soldato se ne andò lasciandola sola. Lei non avendo idea di come allevare una bambina e disperata di sentirla piangere, decise di ucciderla con le sue mani. Quando si rese conto di quello che aveva fatto, incominciò a piangere e urlare a gran voce, attirando i vicini e la famiglia. Vedendo quello che era successo, venne maledetta. Lei corse verso la pianura e divenne un essere spaventoso. Lei piange sempre, e quando entra in un villaggio chiama sua figlia. Si sa che ruba i bambini che sono soli, sia che siano a casa sia sulle rive di fiumi o torrenti. Di solito si sente piangere durante la Pasqua. Secondo altre versioni, la Llorona era una giovane ragazza che viveva in una piccola città nella pianura venezuelana. Questa ragazza, ogni volta che dava alla luce un figlio lo uccideva senza pietà. Confessò tutto al prete che viveva nel villaggio, aggiungendo che non aveva rimorso per quello che aveva fatto. Il prete si accorse che lei era incinta di nuovo e disse alla ragazza che quando avesse avuto il figlio lo avrebbe dovuto allattare prima di ucciderlo. Lei lo fece, e dopo avergli dato il latte materno lo uccise. Ma allattarlo aveva svegliato lo suo istinto materno, facendole sentire un grande senso di colpa. Da quel momento, vaga piangendo di dolore, cercando suo figlio e spaventando tutti quelli che incontra sulla sua strada. E’ rappresentata come una giovane donna, con capelli scuri lunghi e la pelle bianca. Indossa un lungo vestito bianco e sopra un altro di colore nero con cappuccio. Di solito porta un bambino in braccio, grida e urla dicendo “Figlio mio, figlio mio!”. A volte le madri puniscono e spaventano i loro figli dicendo loro che se disobbediscono, la Llorona verrà a cercarli e a spaventarli durante la notte. La differenza tra la Llorona e la Sayona è che quest’ultima solitamente indossa solo il bianco e ha gli occhi rossi e zanne che sembrano di leone. Spaventa, uccide e fa diventare pazzi agli uomini che sono o sono stati infedeli.

Lei non lo fa con tutte le persone o i bambini, come lo fa la Llorona. Si dice che aveva una bottiglia di acqua del fiume e un’altra con sangue puro dei bambini. Si metteva il sangue negli occhi e ogni persona che si avvicinava la legava a lei, e piangeva perché suo marito era con un’altra donna. Per questo decise di uccidere i suoi figli annegandoli nello stesso fiume dove aveva preso l’acqua. La sua anima è in quel fiume e dice “i miei figli, ridammi i miei figli”!

Leggenda della Llorona similitudini con altre culture

In tutto il mondo ci sono miti e leggende su esseri con alcune caratteristiche simili a quelli delle Llorona. Nella mitologia greca, per esempio, si possono trovare somiglianze con il mito di Medea, che uccise i suoi figli dopo che il marito, Giasone (che aveva aiutato a recuperare il vello d’oro), l’aveva abbandonata per un’altra donna. Allo stesso modo, anche i greci raccontano la leggenda di Lamia, una principessa con la quale Zeus aveva avuto diversi bambini, i quali vennero uccisi da Era. Lamia vaga da allora lamentando la perdita dei suoi figli e divorando i figli delle altre madri. Nella mitologia celtica, la banshee era uno spirito femminile che annunciava la morte di una persona attraverso gemiti spettrali che si ascoltavano da lunghe distanze. Abbiamo concluso questo lungo articolo sulla leggenda della Llorona e come cambia o meno nei vari folklori dell’America Latina. Sperando che sia stato di vostro gradimento vi salutiamo ricordandovi di stare attenti ai vostri figli la Llorona potrebbe essere lì che li aspetta…

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